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Shank Prakshalana

Yoga ed esperienze olistiche Shakti Lab

Shank Prakshalana

La pratica dello Yoga prevede una serie di purificazioni dette Shatkarma.
Shank Prakshalana che in sanscrito significa conchiglia lucente è la pulizia di tutto il circuito digestivo.

Più efficace di un enteroclisma e anche della ben più invasiva idrocolon terapia, questa pratica è molto semplice da eseguire, anche se almeno la prima volta, è consigliabile la supervisione di un insegnante esperto.

Consigliata nei cambi di stagione, è specialmente indicata nel passaggio primaverile, periodo in cui ci si vuole scrollare di dosso la pesantezza invernale, e tutte le scorie accumulate nel periodo freddo.

Vi sembrerà strano, ma anche se evacuiamo regolarmente, nel nostro intestino possono ugualmente accumularsi residui che non riescono ad essere espulsi, se non con una purificazione più profonda.

Pratica

Far bollire circa 3 litri di acqua e per ogni litro aggiungere 1 cucchiaio di sale.
Quando l’acqua raffreddandosi avrà raggiunto la temperatura di circa 36 C°, bere i primi due bicchieri ed eseguire la sequenza di esercizi che faciliteranno l’apertura del piloro.

Ogni esercizio va eseguito alternando i due lati per 4 ripetizioni.

  1. In piedi, gambe divaricate, dita delle mani intrecciate con i palmi rivolti verso l’alto.
    Espirando – Flettere il busto lateralmente
    Inspirando – Tornare al centro
    Espirando – Fletter il busto dall’altro lato
    Inspirando – Tornare al centro
    Ripetere 4 volte
  2. In piedi, gambe leggermente divaricate
    Espirando – Ruotare il tronco a destra, mentre si distende il braccio destro orizzontalmente e la mano sinistra tocca la spalla destra. Lo sguardo ruota a destra, verso la punta delle dita
    Inspirando – Tornare al centro
    Espirando – Eseguire il movimento sul lato opposto
    Inspirando – Tornare al centro
    Ripetere 4 volte
  3. Variante del cobra – Distesi proni, con i piedi divaricati alla larghezza del bacino. Rigirare le dita dei piedi e portare le mani sotto la spalle. Inspirando spingere con la mani e distendere la braccia per sollevare il corpo da terra, tenendo basso il bacino e inarcando la schiena.
    Espirando – Ruotare testa, spalle e tronco indietro, fino a vedere il tallone opposto. Se si inizia a destra, ruotare, fino a vedere il tallone sinistro.
    Inspirando – Tornare al centro
    Espirando – Eseguire sul lato opposto
    Inspirando – Tornare al centro
    Ripetere 4 volte
  4. Mantenendo i piedi divaricati 30 cm ci sediamo sui talloni ponendo le mani sulle ginocchia che manterranno un’apertura di 50 cm circa. I talloni saranno rivolti verso l’esterno delle gambe e non sotto i glutei.
    Espirando – Girare il più possibile il corpo a destra abbassando il ginocchio sinistro fino a toccare il suolo di fronte al piede destro. Le palme delle mani spingono le gambe verso l’interno in modo da schiacciare lo stomaco.
    Inspirando – Tornare al centro
    Espirando – Eseguire sul lato sinistro
    Inspirando – Tornare al centro
    Ripetere 4 volte
    N.B. In questo esercizio è importante cominciare da destra per aiutare a svuotare il colon ascendente.

Dopo una serie di esercizi, bere un altro bicchiere.

Ripetere la sequenza di esercizi.

E così via, fino ad arrivare a 6 – 10 bicchieri. Normalmente dopo questa quantità, dovrebbe arrivare lo stimolo ad evacuare, il che significa che il piloro si è aperto e può cominciare il lavaggio vero e proprio.

A questo punto, ad ogni bicchiere d’acqua, seguirà la serie di esercizi e l’evacuazione.
Per fare una purificazione completa, si continua a bere acqua salata, fino a quando l’acqua fuoriesce limpida come quando è stata ingerita. Possono volerci 3-4 litri.

N.B. Se lo stimolo non arriva, interrompere l’assunzione di acqua e ripetere gli esercizi. Eventualmente saltellare sul posto o massaggiare l’addome.
Se anche in questo caso, l’evacuazione non avvenisse, si può eseguire un enteroclisma per avviare il processo.

Cosa mangiare dopo

Dopo lo Shank Prakshalana, aspettare minimo mezz’ora e massimo un’ora prima di mangiare.

Il primo pasto sarà costituito da riso (non integrale) molto cotto, con poco sale e circa 40 gr di burro e a scelta l’aggiunta di formaggio grattugiato.

Nelle 24 successive, evitare l’assunzione di alcol, bevande acide e di frutta e verdura cruda. Preferire pasti leggeri, con verdure cotte e frutta cotta, non troppo zuccherina.

Dopo le prima 24 ore, si potrà riprendere la normale alimentazione.

Bevande

E’ normalissimo avere sete durante lo Shank Prakshalana, ma è sconsigliato. Cercate di resistere almeno fino a che non consumate il primo pasto, altrimenti continuerete ad alimentare il sifone ed evacuare.

Durante e dopo il primo pasto, si può bere acqua naturale, oppure un infuso di menta o tiglio.

Non preoccupatevi se la successiva evacuazione avverrà dopo 24-36 ore.

Questa pratica è consigliata almeno 2 volte l’anno, ma sarebbe preferibile eseguirla ad ogni cambio di stagione per agevolare il corpo al mutamento in atto.

Tra i benefici, miglioramento del sonno, più energia e voglia di fare, chiarezza mentale, la traspirazione diviene inodore, migliora il colorito.
Migliora l’assimilazione degli alimenti, provocando aumento di peso in chi è troppo magro, e dimagrimento in chi è sovrappeso.

Controindicazioni

Come ogni pratica importante Shank Prakshalana ha controindicazioni in casi di:

  • ulcera gastrica acuta, dissenteria acuta e altre malattie acute del tratto digestivo,
  • tubercolosi
  • cancro all’intestino
  • periodo mestruale, gravidanza e allattamento
  • attacchi di cuore

Per tutti gli altri, mi sento assolutamente di consigliarlo!
Io l’ho eseguito per la prima volta al I anno della formazione insegnanti, durante lo stage estivo residenziale. Ed è stato una vera rivelazione!

Il momento ideale è la mattina a stomaco vuoto, in una giornata senza impegni, in cui ci si può concedere di riposare.
Già da subito vi sentirete più leggeri e pieni di vitalità. Ma come per ogni pratica, la cosa migliore è sperimentare su di sè.
Allora buona purificazione 🙂


Fonte – Perfeziono Lo Yoga – André Van Lysebeth